Garlasco, Sempio: dalla libreria chiusa e lo scontrino al nuovo esame del Dna

Si ritorna a parlare del delitto Chiara Poggi: cosa non torna e perché la posizione di Andrea Sempio è tornata nel mirino degli inquirenti.

Da qualche giorno si è tornati a parlare dell’omicidio di Chiara Poggi, la ragazza fu uccisa nell’agosto del 2007, all’interno della sua abitazione a Garlasco. In Via Pascoli, il 13 Agosto, la 26enne neolaureata in Economia è stata uccisa con un oggetto contundente, l’arma utilizzata dall’assassino non è mai stata ritrovata. La giovane è stata trovata dentro la villetta, dove viveva con i suoi genitori. Dal primo momento, si pensò che la vittima conoscesse il killer, lei stessa, infatti, aprì la porta di casa, ma subito dopo venne colpita una prima volta. Chiara tentò la fuga, ma l’aggressore riuscì a colpirla alla nuca ripetutamente: il corpo senza vita fu ritrovato nella scale della cantina.

Chiara Poggi
Omicidio Chiara Poggi, cosa sta accadendo (Foto dal Web) Bellacapri.it

Nello stesso pomeriggio, Alberto Stasi, il fidanzato ritrovò Chiara Poggi. Lo studente 24enne lanciò l’allarme, ma gli inquirenti si concentrarono su di lui: il suo racconto, per gli investigatori, era pieno di incongruenze. Alcuni dettagli, come l’eccessiva pulizia dei suoi abiti e delle sue scarpe sembrarono in un primo momento prove schiaccianti. Da lì iniziò la vicenda giudiziaria: i processi di primo e secondo grado si conclusero con l’assoluzione di Stasi, l’unico indagato. Nel 2013, tuttavia la Cassazione annulla la sentenza d’assoluzione e stabilisce un nuovo processo d’appello, conclusosi con una condanna a 16 anni di reclusione per Stasi. La sentenza, nel 2015, fu confermata dalla Cassazione. Stasi, oggi 41enne, è tuttora detenuto nel carcere di Bollate di Milano.

Andrea Sempio, cosa non torna nella vicenda?

A distanza di quasi 20 anni dal delitto, il caso è stato riaperto ed è stato notificato un avviso di garanzia ad Andrea Sempio, amico storico del fratello della vittima e già indagato in passato, ma le accuse nei suoi confronti furono archiviate.

Chiara Poggi
Andrea Sempio, cosa non torna nella vicenda? (Foto dal Web) – Bellacapri.it

Le nuove indagini si concentreranno sul Dna trovato sotto le unghia di Chiara, le impronte delle scarpe lasciate dall’assassino sulla scena del delitto, ma anche su alcune telefonate sospette ed il biglietto di un parcheggio su cui si concentrerebbe l’alibi di Sempio. Si tratta del tagliandino del parcheggio a Vigevano che collocherebbero l’allora 19enne non a Garlasco quella mattina.

Nello specifico, si tratta di un biglietto emesso per una sosta di un’ora in piazza Sant’Ambrogio alle 10.18 del 13 agosto 2007. Lo scontrino è stato ritrovato all’interno dell’auto del padre di Sempio ed è stata la madre a conservarlo per un anno. In occasione del secondo interrogatorio a ottobre 2008, Andrea ha sempre sostenuto di aver aspettato a casa insieme al padre che la madre tornasse. Quando la donna sarebbe tornata, intorno alle 10, avrebbe raggiunto una libreria a Vigevano (trovata chiusa), poi al ritorno sarebbe passato da casa della nonna.

Nel 2017 Andrea viene indagato

Qualche anno dopo l’omicidio, Andrea Sempio venne sentito come indagato, sempre in quella occasione confermerà di essere andato a Vigevano per andare in libreria. Mentre lui e suo padre, però, tornano a casa, in auto viene intercettato un dialogo fra i due: “Mi han fatto alcune domande che non pensavo mi facessero. Non gli ho dato una risposta perfetta. Mi han chiesto se ero andato a Vigevano. Siccome ero andato a Vigevano a comprare il cellulare”. “Loro hanno rilevato il mio cellulare a Vigevano. Se io ti dico: mi ricordo perfettamente che avevo il cellulare è logico che ti do una risposta. Allora ho detto che non mi ricordo”. Non è finita perché c’è anche la questione che riguarda il tagliandino.

Chiara Poggi
Andrea Sempio, cosa non torna nella vicenda? (Foto dal Web) Bellacapri.it

Dopo una settimana da quel 13 agosto, il padre lo trovò e disse: “Guardi lo scontrino io l’ho trovato sulla macchina, stavo pulendo”. La moglie gli suggerì di conservarlo proprio per via di quello che stava accadendo. La stessa versione è stata fornita da Sempio, ma aggiungerà di averlo trovato quando era stato già sentito. Il 19enne, sempre secondo un’intercettazione dell’epoca, parlando con il padre affermò: “Ne abbiamo cannata una, io ho detto che lo scontrino era stato ritrovato dopo che ero stato sentito, tu hai detto che l’abbiamo ritrovato prima”.

Lo scontrino sarebbe l’unico dato oggettivo che posizionerebbe Andrea fuori da Garlasco la mattina del 13 agosto, ma le celle telefoniche dalle 9.58 alle 12.18 registrarono sette contatti del suo cellulare: tre chiamate e quattro sms. Il dispositivo, però, aggancia la via Santa Lucia a Garlasco e non quelle di Vigevano. La posizione di Sempio venne successivamente archiviata sino a qualche giorno fa, quando il caso è stato riaperto per nuove indagini: l’uomo è indagato e l’accusa contestata è concorso in omicidio con ignoti o con Alberto Stasi. Punto focale della nuova inchiesta il confronto del Dna prelevato al 37enne e quello delle tracce genetiche trovate su unghie e dita della studentessa.

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