Crema di caffè ritirata dal commercio: cosa è successo nel dettaglio e a cosa fare attenzione. Tutte le info tecniche del caso
Quello che portiamo in casa è sempre sicuro? Non proprio. Capita spesso che alcuni prodotti vengano ritirati dal mercato per via della loro composizione non del tutto regolare che può comportare rischi per la salute umana.

Con le tecnologie ed i controlli che ci sono oggi tutto questo non dovrebbe succede ma purtroppo la contaminazione resta un grande problema del’industri alimentare e non solo. Ad essere ritirata ultimamente è la gustosissima crema di caffè.
Crema di caffè ritirata: le info utili
Ben 75 mila bottiglie di crema di caffè sono state ritirate dal mercato a causa di potenziali rischi per la salute. A dichiararlo in questo caso non è il Ministero della Salute come accade nel nostro Paese ma un altro ente.
La notizia, infatti, arriva da Oltreoceano e a diramare la dichiarazione è la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti in riferimento all’International Delight Coffee Creamer a cui è stata affidata la classificazione II di rischio.

Cosa di intende? Secondo la FDA si tratta di “una situazione in cui l’uso o l’esposizione a un prodotto non conforme può causare conseguenze negative per la salute temporanee o reversibili dal punto di vista medico o in cui la probabilità di gravi conseguenze negative per la salute è remota”.
Cosa sappiamo sulla crema di caffè
La quantità di crema di caffè ritirata è veramente molto ampia. La società produttrice è la Danone Wave, con sede in Louisville. Il vero problema è che la società effettua spedizioni in 31 stati americani.
I nomi dei prodotti, nello specifico sono: Cinnabon Classic Cinnamon Role International Delight Coffee Creamer con UPC 0 41271 01993 3 con scadenza il 3 luglio 2025 e crema per caffè Hazelnut International Delight con UPC 0 41271 02565 2 con scadenza il 2 luglio 2025.

Per entrambi i prodotti sono state segnalate “lamentele di deterioramento e malattia con l’uso dei prodotti”. La situazione, dunque, è molto delicata.
Gli Stati a “rischio” e cosa fare
I clienti che potrebbero aver già comprato i prodotti? Indefinito. Non è ancora stato segnalato con precisione perché la distribuzione, come dicevamo, è davvero ampia e capillare. Ad essere coinvolti sono: Alabama, Arkansas, Colorado, Connecticut, Florida, Georgia, Illinois, Indiana, Kentucky, Louisiana, Maryland, Maine, Michigan, Minnesota, Missouri, Mississippi, Carolina del Nord, Nebraska, New Hampshire, New Jersey, Nuovo Messico, New York, Ohio, Oklahoma, Pennsylvania, Carolina del Sud, Tennessee, Texas, Virginia, Wisconsin, Wyoming.
La FDA ha spiegato che è necessario controllare se in casa, in frigo, si possiede la crema di caffè inputata controllando bene le confezioni ed in particolare l’UPC coinvolto. Se così dovesse essere raccomanda tutti i cittadini di non consumare i prodotti interessati e se si dovessero riscontrare malesseri con nausea, diarrea e vomito, di consultare subito il proprio medico.